Never grow up
Feb. 26th, 2019 11:47 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Pairing: Ash/Misty
Avvertimenti: future!fic, forse vaghissimo ooc? non so
Note: In questa fanfiction Ash ha 17 anni e torna ad Alola con Misty per un viaggetto. Ovviamente avendo 17 anni sono più maturi.
Non è betata e nemmeno riletta, i'm sorry. Lo farò più avanti.
Prompt: "Tutti i bambini crescono, meno uno" (Peter Pan, J.M Barrie) e la fanfiction partecipa al Cow-T per la squadra Eva-Lirica di Lande Di Fandom
Wordcount: 1615
Rating: Safe
“Tutti i bambini crescono, meno uno,” ripeté Misty, riponendo di lato il libro che stava leggendo e alzando lo sguardo.
Di fronte a lei, Ash stava correndo cercando di afferrare qualcosa di non ben definito, mentre anche Pikachu saltava dietro di lui, dandogli man forte.
Sorrise tra sé e sé, ri-immergendosi nella lettura di “Peter Pan”.
Misty si era sempre chiesta come fosse possibile che dopo così tanti anni conservasse quell’energia. C’era qualcosa di speciale nel suo essere così pieno di vitalità e di voglia di fare, qualcosa che a lei non apparteneva. Forse era nel suo DNA o forse, semplicemente, Ash aveva conservato il suo essere bambino.
Solitamente le persone con l’avvenire dell’età adulta tendevano a dimenticare o lasciarsi alle spalle la loro infantilità, ma ogni volta che guardava Ash, Misty poteva vederla ancora chiaramente. Era una scintilla; un luccichio talmente brillante da accecare chiunque altro. Avrebbe potuto semplicemente pensarla come incoscienza e immaturità, ma non le piaceva chiamarla così. Per lei, quel bagliore, era molto di più. Era anche ciò che l’aveva fatta innamorare di lui, anche se probabilmente non se ne sarebbe mai realmente accorto.
Alcune volte ci provava a mandargli dei segnali. Erano sempre piccoli gesti, ma sperava che in qualche modo arrivassero. Ci provava con frasi, piccoli regali, complimenti, ma puntualmente Ash la guardava come un cucciolo sperduto e si illuminava, prendendosi semplicemente ciò che lei provava a dargli.
Se da un lato la cosa era genuinamente dolce, dall’altro poteva essere anche frustrante.
Avevano diciassette anni, ma nonostante ciò, Misty ancora non sapeva come dichiararsi anche se lo avrebbe tanto voluto.
Ne aveva parlato con le sorelle, le quali non si erano dimostrate poi così sorprese di fronte alla rivelazione della sua ormai nota cotta. Ne aveva parlato con Tracey, il quale aveva fatto un diplomatico sorriso e le aveva dato una pacca sulla spalla, con un seguito di auguri. Dannato, sicuramente sapeva già a cosa sarebbe andata incontro.
Infine ne aveva parlato con Brock, il quale aveva quasi cantato di gioia dopo la sua confessione. Misty si chiese anche come fosse possibile che tutti intorno a loro sapessero dei suoi sentimenti tranne lei.
Brock le aveva anche consigliato di essere piuttosto esplicita con Ash, il quale non avrebbe mai capito le sue intenzioni se non si fosse fatta avanti molto chiaramente. Misty al che era rimasta piuttosto perplessa, perché se da un lato avrebbe davvero voluto mostrare, finalmente, tutto ciò che aveva provato fino a quel momento, da un certo punto di vista aveva paura di farlo.
E se fosse stata rifiutata?
Come poteva avere la certezza matematica che quei sentimenti che aveva accettato con così tanta fatica, fossero ricambiati?
Brock le aveva semplicemente risposto di non preoccuparsi e che era certo che Ash avrebbe accettato di buon grado una sua confessione, senza contare che comunque, anche nella peggiore delle ipotesi, sarebbero rimasti amici.
Ma Misty non voleva un’amicizia. Non più. Certo, riprendere a viaggiare con lui di tanto in tanto e farsi avvolgere dalla meraviglia che soltanto uno come lui riusciva a cogliere nel prossimo, le donava di nuovo qualcosa di fresco, qualcosa che non riusciva a provare chiusa dentro le quattro mura di una palestra, tuttavia non era più quella la vita che voleva fare.
Non voleva certo una famiglia o stabilirsi, non in quel momento. Era felice di essere una capopalestra apprezzata e realizzata, perciò desiderava soltanto condividere con lui quello che provava e sperava, molto semplicemente, che fosse ricambiato. Non avrebbe mai impedito ad Ash di essere ciò che era, magari si sarebbero visti soltanto qualche volta l’anno, ma sarebbe stato sufficiente a renderla felice.
Si vergognava quasi a pensarlo, ma da quando aveva realizzato e accettato pienamente i propri sentimenti, l’unica cosa che voleva davvero fare era dargli un bacio. Forse era assurdo, ma voleva strappare via Ash dall’Isola che non c’è e farlo crescere solo per qualche secondo, quegli istanti sufficienti a farla sentire come una principessa, stretta tra le braccia della persona che amava da quasi sette anni.
Si perse in quei pensieri per davvero troppo tempo, e si ritrovò col capo reclinato di lato appoggiato sopra una mano, mentre nell’altra il libro penzolava pigramente.
Ash aveva smesso di girare in tondo con Pikachu e ora si era seduto sulla sabbia.
Avevano deciso di tornare ad Alola in quel periodo, dopo diversi anni dopo che Ash se ne era andato dalle isole. Erano tornati a salutare i loro amici e non c’era niente di più bello che incontrare di nuovo persone che avevano fatto parte delle proprie avventure per così tanto tempo, Misty lo sapeva bene. Si era offerta di accompagnarlo anche semplicemente per trascorrere un po’ di tempo da soli e perché quella sembrava l’occasione perfetta per dichiararsi. Avrebbe potuto chiedere anche qualche consiglio alla sua amica Suiren, sebbene non fosse sicura di cosa avrebbe potuto suggerirle di nuovo.
“Misty? Ci sei?” Ash le sventolò una mano di fronte agli occhi e lei sobbalzò, lasciando cadere il libro sulla sabbia. Oh, odiava quando succedeva, i granelli sarebbero rimasti all’interno delle pagine per sempre.
“Scusami, ero sovrappensiero.”
“L’ho notato. Sei particolarmente strana da quando siamo partiti. Sei sicura che ti andasse di venire con me? So quanto ti preoccupa lasciare la palestra alle tue sorelle. E non ti biasimo,” aggiunse, con un sorrisetto.
Il cuore di Misty sobbalzò ancora una volta.
“No no… sono tranquilla e sicura di essere qui. Avevo bisogno di staccare. Solo che… sai, stavo leggendo questo libro e il protagonista ti somiglia molto.”
Ash si sedette al suo fianco e le loro gambe si toccarono per qualche secondo.
“Ah sì?”
Misty annuì.
“Sì, sai, lui non vuole crescere e c’è quest’isola… sì, insomma, Peter potrebbe somigliarti sotto certi aspetti.” Misty s’interrompe, rendendosi conto di quanto in parte, quel romanzo potesse fare al caso loro anche se in modo totalmente distorto - anche perché, pensò tra sé e sé, sperava davvero di poter vivere un rapporto molto diverso da quella di Peter e Wendy.
“Mi stai dicendo che non voglio crescere?” chiese Ash, genuinamente curioso per la sua affermazione.
“Forse! A volte sei un po’ immaturo, a volte sei impulsivo…”
“Hai ragione,” Ash annuì, sereno, “conosco bene queste mie caratteristiche. Non ti stanchi mai di ricordarmele, però Misty, credo che facciano parte di me. Non voglio scordarmi delle sensazioni che provai il primo giorno in cui uscii di casa e cominciai il mio viaggio. Non voglio lasciare alle spalle tutte le meraviglie che ho visto e non voglio smettere di guardare il mondo con gli occhi di chi riesce ancora a sorprendersi,” rispose, improvvisamente serio.
Misty colse una luce diversa in lui e vide scomparire, per qualche istante, quel bagliore che lo caratterizzava quando vedeva un Pokémon nuovo.
"Sei così..." esordì, guardandolo sognante. Si sentì una ragazzina imbarazzata alla sua prima cotta e dovette pensare qualche secondo prima di andare oltre, perché stava davvero per avviciarsi a lui e baciarlo. Non avrebbe mai potuto fare una cosa del genere senza chiedere ad Ash cosa provava.
Si bloccò.
"Così come?" chiese Ash, pronto ad offendersi, forse. Solitamente Misty dimostrava il suo affetto lanciandogli offese sottili, ma non era quello il caso. Il punto era che le persone come lei facevano davvero fatica ad ammettere quando avevano una cotta per qualcuno.
"Niente," abbassò la testa, guardando la sabbia e il libro. Perché non confessare?
La voce di Brock le risuonò nella testa. Era la sua occasione, quella. Era andata ad Alola per questo, sarebbe stato assurdo non farlo, no?
Prese un respiro profondo, ma la voce di Ash la bloccò.
"Misty, da quando siamo arrivati sei strana e ti comporti in modi totalmente assurdi. Sei vaga, evasiva. Vuoi dirmi qualcosa?" chiese e lei lo guardò, perdendosi per un attimo. Cosa avrebbe dovuto rispondere' Da quando Ash riusciva davvero ad avere delle intuizioni?
"Beh," si portò una mano tra i capelli e scostò una ciocca dietro l'orecchio. "A dire il vero qualcosa c'è," confessò, stringendosi nelle spalle.
Ash la incalzò con un piccolo movimento della testa.
"Io... ecco, non so come dirlo. Il punto è che..." si guardò intorno, cercando sostegno da qualcosa. Forse dal mare, forse da Pikachu, che in tutto questo fungeva da spettatore silente. Sembrava che lui ne sapesse più di lei, a tratti.
"Voglio dire..." strinse i pugni e la sabbia sotto le proprie dita. Era ruvida e il rumore del mare improvvisamente riempiva tutta la sua testa e sembrava l'unico rumore in grado di renderla forte. "Io sono innamorata di te." disse, tutto d'un fiato, cercando di non bloccarsi e di non dirlo a voce troppo bassa, non voleva perdere l’unico impeto di coraggio che aveva avuto da quando erano arrivati.
Ash si bloccò. La schiena dritta, gli occhi spalancati e nessuna risposta. L’ultima fu la cosa che fece più male.
Misty non sapeva cosa aspettarsi, in effetti. Si sentiva sciocca anche solo ad aver pensato che potesse reagire in qualche altro modo. Ora sarebbe rimasta lì, con le gambe strette al petto e avrebbe pianto (e rimpianto la sua decisione).
Tuttavia, ciò che successe dopo la sorprese, cogliendola in contropiede. Ash le prese le mani e le strinse con le proprie, avvicinandole al proprio petto. Alzò di nuovo lo sguardo verso di lui, mentre le guance le andavano in fiamme.
“Anche io,” rispose, avvicinandosi un poco a lei. Non prese l’iniziativa, ma le permise di colmare quel poco spazio che mancava tra i loro volti.
Mentre le mani di Ash stringevano le proprie e le loro labbra si sfioravano in un bacio timido e impacciato, Misty ripensò a ciò che aveva letto poco prima.
Tutti i bambini crescevano, e forse anche Ash Ketchum lo stava facendo.