Quod oculus non videt, cor non desiderat
Mar. 21st, 2020 11:20 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Fandom: Merlin
Coppia: Merthur
Missione: m5 citazione: Quod oculus non videt, cor non desiderat Ciò che l’occhio non vede, il cuor non desidera
Parole: 631 ldf
Ciò che l’occhio non vede, il cuor non desidera
Non vedere Arthur stava diventando qualcosa di terapeutico.
Era una scelta che Merlin aveva fatto in quella settimana per cercare di non uscire di testa. Rendersi conto di essere innamorato del proprio migliore amico era qualcosa a cui non era preparato. Aveva pensato spesso di essere omosessuale - beh, masturbarsi di fronte a video di uomini che scopano sembrava un messaggio abbastanza chiaro - ma arrivare alla conclusione di essere innamorati di Arthur Pendragon beh, quello era un altro paio di maniche.
Era successo tutto una sera, mentre erano al Camelot, il loro pub di ritrovo. Stavano bevendo birra - ottima birra, per inciso - e mentre parlavano di donne Merlin non poteva far a meno di provare un fastidio profondo all'altezza dello stomaco. O meglio, finché Gwaine faceva allusione alle sue avventure sessuali non era un grande problema, Merlin non provava niente di strano, ma quando era Arthur a fregiarsi delle ultime conquiste, beh... la voglia di sbattere il boccale sul tavolo era davvero tanta. Non c'era niente di strano; Arthur era sempre stato il conquistatore del loro gruppo e come poter dar torto alle persone che gli andavano dietro? Capelli biondi, fisico da sogno, occhi azzurri e labbra che chiunque avrebbe voluto baciare. E quando pensava a chiunque, intendeva letteralmente chiunque.
"E tu, Merlin?"
E poi arrivava quella domanda: lui. Lui e le ragazze, o i ragazzi. E a lui non importava decisamente nessuno se non Arthur e lo aveva realizzato quella sera, di fronte al boccale di birra e con un discreto acido nello stomaco e nel cuore perchè sì, lui era geloso del suo migliore amico che forse non era più solo il suo migliore amico, ma decisamente qualcosa di più. E doveva farci i conti e forse anche farsela passare, perché Arthur non provava minimamente interesse nei suoi confronti in quel senso e continuare ad andargli appresso sarebbe semplicemente stato masochismo - e forse lui un po' masochista lo era, in effetti.
Così, per una settimana aveva declinato i suoi inviti. Qualunque tipo di invito.
Colazione? No.
Pranzo insieme? No.
Cinema? Per l'amor di Dio, no.
Non aveva usato certo rispose così secche, ma il messaggio era sempre il solito. C'era una falla nel piano, però. Quella strategia non stava funzionando perché più evitava di vedere Arthur più voleva vederlo, più cercava di non andare sul suo profilo di instagram, più cercava ossessivamente le sue foto. Più voleva pensare ad altri ragazzi, più si ritrovava con una mano infilata nei pantaloni e a masturbarsi per il resto della giornata chiedendosi come sarebbe stato toccare l'uccello di Arthur Pendragon.
Quindi no, il classico "lontano dagli occhi, lontano dal cuore", non sembrava funzionare.
Anzi, non è che non sembrava, non funzionava e basta.
E quindi, se qualcuno gli avesse chiesto, adesso "E tu, Merlin?" Merlin avrebbe semplicemente risposto: "io? Conquiste? No, io sono semplicemente innamorato del mio migliore amico che è fantasticamente etero," per poi sprofondare in tutto l'alcol presente nel pub e nell'intera Scozia.
Quando l'ennesimo messaggio di Arthur di quella settimana arrivò, Merlin decise che era ora di farla finita. Non aveva più senso continuare ad evitarlo. Non era il metodo giusto per farsi passare una cotta così grande - che sapeva di innamoramento, più che di cotta.
Merlin aprì il messaggio e il contenuto fu del tutto inaspettato.
"Mi manchi, che stai facendo?"
Il ragazzo rimase a fissare lo schermo per qualche secondo.
"Mi manchi."
"Mi manchi."
Non poteva crederci.
Si infilò le scarpe, la felpa e uscì dalla stanza.
"Sto giusto venendo da te."
E con un sorrisone sulle labbra e le mani in tasca, Merlin decise che forse poteva provarci ad ignorare i propri sentimenti, ma che magari poteva essere un'ottima idea anche assecondarli.
Coppia: Merthur
Missione: m5 citazione: Quod oculus non videt, cor non desiderat Ciò che l’occhio non vede, il cuor non desidera
Parole: 631 ldf
Ciò che l’occhio non vede, il cuor non desidera
Non vedere Arthur stava diventando qualcosa di terapeutico.
Era una scelta che Merlin aveva fatto in quella settimana per cercare di non uscire di testa. Rendersi conto di essere innamorato del proprio migliore amico era qualcosa a cui non era preparato. Aveva pensato spesso di essere omosessuale - beh, masturbarsi di fronte a video di uomini che scopano sembrava un messaggio abbastanza chiaro - ma arrivare alla conclusione di essere innamorati di Arthur Pendragon beh, quello era un altro paio di maniche.
Era successo tutto una sera, mentre erano al Camelot, il loro pub di ritrovo. Stavano bevendo birra - ottima birra, per inciso - e mentre parlavano di donne Merlin non poteva far a meno di provare un fastidio profondo all'altezza dello stomaco. O meglio, finché Gwaine faceva allusione alle sue avventure sessuali non era un grande problema, Merlin non provava niente di strano, ma quando era Arthur a fregiarsi delle ultime conquiste, beh... la voglia di sbattere il boccale sul tavolo era davvero tanta. Non c'era niente di strano; Arthur era sempre stato il conquistatore del loro gruppo e come poter dar torto alle persone che gli andavano dietro? Capelli biondi, fisico da sogno, occhi azzurri e labbra che chiunque avrebbe voluto baciare. E quando pensava a chiunque, intendeva letteralmente chiunque.
"E tu, Merlin?"
E poi arrivava quella domanda: lui. Lui e le ragazze, o i ragazzi. E a lui non importava decisamente nessuno se non Arthur e lo aveva realizzato quella sera, di fronte al boccale di birra e con un discreto acido nello stomaco e nel cuore perchè sì, lui era geloso del suo migliore amico che forse non era più solo il suo migliore amico, ma decisamente qualcosa di più. E doveva farci i conti e forse anche farsela passare, perché Arthur non provava minimamente interesse nei suoi confronti in quel senso e continuare ad andargli appresso sarebbe semplicemente stato masochismo - e forse lui un po' masochista lo era, in effetti.
Così, per una settimana aveva declinato i suoi inviti. Qualunque tipo di invito.
Colazione? No.
Pranzo insieme? No.
Cinema? Per l'amor di Dio, no.
Non aveva usato certo rispose così secche, ma il messaggio era sempre il solito. C'era una falla nel piano, però. Quella strategia non stava funzionando perché più evitava di vedere Arthur più voleva vederlo, più cercava di non andare sul suo profilo di instagram, più cercava ossessivamente le sue foto. Più voleva pensare ad altri ragazzi, più si ritrovava con una mano infilata nei pantaloni e a masturbarsi per il resto della giornata chiedendosi come sarebbe stato toccare l'uccello di Arthur Pendragon.
Quindi no, il classico "lontano dagli occhi, lontano dal cuore", non sembrava funzionare.
Anzi, non è che non sembrava, non funzionava e basta.
E quindi, se qualcuno gli avesse chiesto, adesso "E tu, Merlin?" Merlin avrebbe semplicemente risposto: "io? Conquiste? No, io sono semplicemente innamorato del mio migliore amico che è fantasticamente etero," per poi sprofondare in tutto l'alcol presente nel pub e nell'intera Scozia.
Quando l'ennesimo messaggio di Arthur di quella settimana arrivò, Merlin decise che era ora di farla finita. Non aveva più senso continuare ad evitarlo. Non era il metodo giusto per farsi passare una cotta così grande - che sapeva di innamoramento, più che di cotta.
Merlin aprì il messaggio e il contenuto fu del tutto inaspettato.
"Mi manchi, che stai facendo?"
Il ragazzo rimase a fissare lo schermo per qualche secondo.
"Mi manchi."
"Mi manchi."
Non poteva crederci.
Si infilò le scarpe, la felpa e uscì dalla stanza.
"Sto giusto venendo da te."
E con un sorrisone sulle labbra e le mani in tasca, Merlin decise che forse poteva provarci ad ignorare i propri sentimenti, ma che magari poteva essere un'ottima idea anche assecondarli.