[One Shot] Stimoli sbagliati

[flanflame]

Titolo: Stimoli Sbagliati
Fandom: Detroit: Become Human
Pairing: Hank/Connor
Prompt: "Stop texting me weird stuff so late at night."
Challenge: Cow-T, team Aliante
Wordcount: 897 (ldf)
Note: Non betata e non riletta, come per ogni buona fanfiction del cow-t

Hank adorava la sera. Rimanere steso a letto sembrava la cosa migliore del mondo, spegnere il cervello dopo tante ore di lavoro era, soprattutto, il piacere più grande, specialmente perché alcune volte nemmeno l'alcol riusciva a togliere dalla sua mente le terribili immagini che vedeva ogni giorno. La guerra tra umani e androidi era apparentemente finita, ma in realtà era soltanto rimandata. E sì, okay, Hank sembrava sempre la classica persona alla quale non importava mai di niente, tuttavia non era esattamente così. E poi, nell'ultimo periodo, c'era Connor. Che non era il solito Connor, no. Ormai era un deviante, certe cose erano cambiate, tra queste anche il suo approccio alla vita. Forse era sempre stato un deviante, Hank era un profondo sostenitore di questa storia, ma il punto era un altro: Connor era come un ragazzino che aveva aperto gli occhi davvero per la prima volta e che quindi faceva mille domande. Sì, Connor era l'altro problema dal quale voleva staccare la mente ogni tanto, perché alcune volte il suo dannato partner riusciva a fargli perdere la pazienza e anche a renderlo più confuso di quanto non avrebbe dovuto. A volte aveva voglia di mettergli le mani al collo tanto quanto attorno alle spalle e, altre preoccupanti volte, avrebbe invece voluto semplicemente fare altro.
Ed era in quella parentesi, in quell'altro, che Hank si perdeva - in tutti i sensi.
Comunque. Se ne stava lì, disteso sul letto, con la mano che ondeggiava tra il proprio addome e l'elastico dei pantaloni, quando il telefono vibrò.
Tirò un sospiro profondo cercando di non imprecare mentre prendeva in mano il telefono; a quella vibrazione se ne aggiunsero molte altre.
Beh, erano passati troppi anni dall'invenzione degli smartphone e ancora il tutto riusciva ad infastidirlo enormemente. Anni e anni di tecnologia buttati nel cesso quando si parlava di quegli apparecchi elettronici. Perché non trovavano un modo per far sì che la gente non potesse scriverti mentre era a letto? Avevano inventato gli androidi, potevano creare anche qualche tipo di stop automatico. E sì, avrebbe potuto spegnerlo, ma per il suo diavolo di lavoro era costretto a tenerlo acceso in qualunque ora del giorno.
Lo schermo si illuminò di fronte ai suoi occhi e li socchiuse un poco.
Connor.
Ah, beh, ovviamente.

"Hank... scusami, so che starai dormendo, ma devo farti delle domande" 
"Connor, hai visto che ore sono? Domani dobbiamo lavorare" 
"Stavo leggendo dei libri..."

Hank sospirò. Connor stava continuando a scrivere, le dita esitarono sullo schermo. Avrebbe potuto semplicemente ignorarlo, ma ogni volta che si parlava di lui lo stomaco gli si stringeva e noon ci riusciva così bene. "E?" "Ho trovato dei libri piuttosto primitivi, sembra che parlino di accoppiamento..."

Oh. Gesù. NO. Non così. Non voleva davvero...
"Sembra che agli umani piaccia guardare queste cose quando si riproducono"
"Connor, non adesso, vai a riposare"
"Lo sai che gli androidi non riposano, Hank"
"Ma nemmeno ora che sei deviante?"
"No."
"Allora..."
"Quindi Hank? Io non riesco a capire cosa ci sia di divertente. A livello culturale comprendo l'utilità della riproduzione naturalmente, ma mi sfugge la parte ricreativa che include il guardare altri due esseri umani che fanno le stesse identiche cose..."
Hank si passò una mano sul viso, cercando di capire come avrebbe dovuto reagire a quei messaggi.
"Connor, smettila di scrivermi cose strane a notte fonda, sono stanco e non ho voglia di parlarne."
La risposta non arrivò per qualche minuto ed Hank pensò di aver vinto. Chiuse gli occhi, appoggiando il cellulare di nuovo sul comodino.
Stupido androide.
Il telefono vibrò di nuovo.
No, non lo avrebbe guardato.
La curiosità, però. era davvero troppo forte.
"Hank..."
"vuoi forse dirmi che anche a te piacciono quelle cose?"
Per poco il cellulare non cadde sulla faccia dell'uomo, il quale forse avrebbe preferito svenire piuttosto che rispondere a quella domanda.
Cosa avrebbe dovuto dire? Sì, certo che gli piacevano, erano qualcosa che piaceva a tutti e che difficilmente sarebbe riuscito a spiegare ad un androide.
Cercò di pensare per un attimo come rispondere, mentre il suo stomaco si attorcigliava su se stesso. Non pensava di dover fare quel dialogo con Connor e soprattutto non s'immaginava di doverlo fare alle due del mattino.
"Dormi, Connor, ti prego."
Ma Connor, palesemente, non voleva di certo dormire.
"Lo prenderò come un sì."
"Non è un sì, Connor."
Avrebbe dovuto spegnere il telefono, ma al tempo stesso non aveva il coraggio di farlo. Sospirò, chiedendosi se non avrebbe davvero dovuto approfondire quel dialogo con lui, magari in un altro momento. Forse aveva il diritto di sapere come funzionava il sesso per gli umani.
"Ma il tuo programma o quel che è, il tuo fantastico cervello non ha queste informazioni?"
"Non sono stato programmato per comprendere a fondo la psiche umana e le sue sfumature, dunque nemmeno questo genere di cose."
Aveva senso, doveva dargliene atto.
"Ne parleremo, allora" "Promesso?"
Hank sorrise, mentre le dita premevano sullo schermo luminoso - fin troppo, per averlo di fronte agli occhi nel pieno della notte -
"Promesso. Però ora dormi Connor o giuro che domani ti smonto pezzo per pezzo."
"Ok. Buonanotte Hank."
"Buonanotte, Connor."

Hank ripose finalmente il cellulare sul comodino e chiuse gli occhi.
Finalmente la sua mano poté superare l'elastico del pigiama, mentre il volto - fin troppo innocente - di Connor compariva nella sua mente - e non l’avrebbe lasciata molto presto.