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flanflame ([personal profile] flanflame) wrote2019-03-02 11:44 pm
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Hank e il mare

Titolo: Hank e il mare
Rating: Safe
Wordcount: 594
Prompt: Sabbia a perdita d’occhio, tra le ultime colline e il mare. (Alessandro Baricco, Oceano mare)
Note: fic scritta per il cow-t per il team Eva Lirica, organizzato da Lande di fandom

Hank odiava il mare.
Gli dava fastidio la sabbia, il caldo, l'odore della crema solare. Tutto. Inoltre, come si poteva voler usare la protezione? Insomma, era veramente deleteria per il suo corpo e si appiccicava sui peli e lui, decisamente, non voleva radersi.

Tuttavia, Connor lo aveva convinto e alla fine, dopo diverse richieste, lo aveva trascinato lì.

Dannato androide.

La spiaggia aveva la sabbia più bianca che avesse mai visto e il mare sembrava tutto sommato piuttosto limpido. Forse non sarebbe stato così male, immergersi nell'acqua.

C'era comunque il solito problema: odiava il modo in cui la gente si mostrava sempre super preparata alla prova bikini o come ostentava la propria ricchezza. Insomma, al mare riusciva sempre a trovare il genere di fauna che odiava, quella dei ricconi snob che volevano mostrare la tintarella e la loro perfetta, dannatissima, unitissima, famiglia.

Connor, però, sembrava un bambino a Natale.

Si era diretto immediatamente verso la distesa di acqua salata trovandola inspiegabilmente eccitante. Si chiese come fosse possibile, dal momento che l'acqua sarebbe dovuta essere un nemico per un androide.

"Sei idrore... come diamine si dice?" chiese Hank, avvicinandosi a lui.
Connor sorrise.

"Posso stare in acqua come voi umani, non crederai davvero che la CyberLife avrebbe potuto commettere un errore così banale..."

Hank fece le spallucce. Come aveva potuto non pensarci, in effetti? Era tutto così perfetto, in lui, a partire dall'aspetto esteriore fino alle piccole rifiniture che contribuivano a renderlo... dannatamente simile a un qualunque umano, come le lentiggini presenti sul suo volto, o i capelli, o le labbra che aveva sempre e costantemente voglia di baciare.

"Capisco. Beh, comunque non riesco a spiegarmi tutta la meraviglia che provi. Siamo al mare, non al parco giochi."

Connor si accigliò.

"Le persone vengono al mare per passare il loro tempo libero, si dice che sia un'attività utile a unirle e a rilassare. Per questo sono felice, spero che possa far rilassare anche te," rispose, guardandolo come se fosse la cosa più ovvia del mondo, ciò che aveva appena detto.

Hank abbassò lo sguardo, notando come lui fosse assolutamente l'animale meno da spiaggia del mondo, ma al tempo stesso decidendo di non voler smontare le aspettative di Connor.

Si mise le mani sul ventre, passandole sulla propria pancia, fin troppo gonfia per una prova costume in piena regola.
"Hai ragione. Allora aiutami a piantare questo dannatissimo ombrellone. Anni di progressi e di androidi e ancora non abbiamo trovato una soluzione per farlo in modo pratico," borbottò, appoggiando per terra il borsone con gli asciugamani e tutti gli accessori per quel weekend.

Stava con Connor da qualche mese, ormai, e se c'era una cosa che aveva imparato su di lui, è che in fondo era capace di dare più umanità di quanta non ne avesse mai trova in nessun altro. Per qualche motivo, la sua riflessione sulla vacanza al mare, per quanto estremamente logica, gli aveva comunicato molto più amore di quanto ne potesse immaginare.

Sorrise tra sé e sé, mentre Connor piantava nella sabbia il dannatissimo ombrellone.

E poi, in fondo, sembrava valerne la pena anche solo per vederlo così, con un paio di occhiali da sole buffi, i pantaloncini corti che mettevano in evidenza le sue gambe e una stramba camicia a fiori che, palesemente, aveva comprato copiando lui.

Connor stava ancora imparando un sacco di cose, ma per certo sapeva come amare più di chiunque altro.

Si sporse verso di lui e gli pose un bacio sulle labbra. Forse, per una volta, avrebbe odiato il mare e la spiaggia un po' di meno.